Sono originaria dell’Ecuador, un Paese che si trova nel continente americano. Sono nata e cresciuta lì, poi all’età di 22 anni ho deciso di venire in Italia insieme a una mia amica, visto che lei aveva già una sorella a Genova con un appartamento spazioso e potevamo contare sul suo aiuto per un posto letto. Diciamo che la mia sistemazione doveva essere momentanea perché stava anche per arrivare un loro parente. Ma il giorno della partenza ed è successa una cosa che nessuna delle due poteva immaginare!!! La mia amica non è riuscita a fare il check in perché le avevano venduto un biglietto non cedibile, così sono partita da sola pur essendo consapevole che, arrivata in Italia, non avrei avuto un posto dove dormire. Però ormai avevo preso una decisione e non potevo tornare indietro.
Sono arrivata a Torino il 29 ottobre 1998, poi ho preso il treno per Genova. Appena sono scesa alla stazione Brignole ho visto che si era fatto tardi, infatti erano già le 17. La cosa che mi ha stupito è stato il buio della città, perché in Ecuador a quell’ora c’è ancora il sole. Ho subito pensato che mi aspettavano giornate buie e tristi e mi è venuta la nostalgia della mia famiglia e della mia terra. Ma il giorno dopo ho cominciato a visitare la città e ho visto piazza De Ferrari con la sua fontana, la Scalinata delle Caravelle e l’Arco della Vittoria e questi posti mi sono piaciuti tantissimo. Il giorno dopo sono anche andata a Caricamento a vedere il Porto Antico di Genova. Ho provato un’emozione forte, il mio spirito avventuriero era consapevole che non erano gli unici luoghi che avrei visto e mi sono follemente innamorata dell’Italia. Ero emozionatissima perché ho realizzato che l’Italia sarebbe diventata la mia seconda casa.
Ho subito cercato di imparare la lingua e mi sono messa alla ricerca del libro “Io italiano”, perché qualcuno mi aveva detto che quel libro aveva delle parole che si usavano nella conversazione quotidiana. Così sono entrata nella splendida libreria Feltrinelli che si trova sotto i portici di Via XX Settembre, una strada che percorrevo tutti i pomeriggi perché mi dava una sensazione di benessere. In effetti in Italia il benessere si percepiva nell’aria, vedevo la gente ben curata e cordiale. Insomma, mi sono innamorata della mia seconda nazione. Poi ho trovato lavoro facendo l’assistente agli anziani e pian piano mi sono sistemata e ho formato la mia famiglia, con due meravigliose figlie, entrambe breve studentesse. L’Italia mi ha dato tanto, anche quella tranquillità e sicurezza per metter su famiglia
[Vanesa – Corso C, Primo Periodo CPIA Voltri]
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