La Samba, il ballo della mia città

Dal nostro archivio

(Petula, corso B Primo Livello, CPIA Pagano Doria)

Il testo di una famosa canzone di samba dice: Se non ti piace la samba, o sei sbagliato o sei matto o sei zoppo… Un modo molto ironico per mostrare l’amore incondizionato per la samba.

La samba è un genere musicale considerato la più originale delle manifestazioni culturali popolari brasiliane.

Le prime manifestazioni all’origine della samba sono quelle dei neri dell’Angola e del Congo che arrivano ​​nella città di Bahia in Brasile come schiavi. Le feste da ballo dei neri durante il tempo libero sono chiamate “samba”.

Dopo l’abolizione della schiavitù, nel 1888, molti neri vanno nell’allora capitale della Repubblica, Rio de Janeiro, in cerca di lavoro. Sono questi ex schiavi, ora liberi, a portare il ritmo da Bahia a Rio de Janeiro.

Poiché qualsiasi manifestazione africana, come la capoeira e il candomblé, è vista con sospetto e criminalizzata, con la samba non è diverso. Così i neri cominciano a fare le loro feste nelle case delle “zie” o delle” nonne”, le matriarche discendenti dall’Africa.

Con il passare del tempo, la samba inizia a essere vista con occhi diversi e ciò che contribuisce a rendere popolare la cultura della samba sono le prime sfilate delle scuole di samba a Rio de Janeiro, nel 1930.

La samba ha contribuito a formare l’identità culturale brasiliana e ancora oggi contribuisce in modo significativo allo sviluppo economico attraverso il carnevale.

Per la sua storia, il successo e l’originalità sempre più grandi e per essere un ritmo che traduce il sentimento, il modo di essere, l’essenza del popolo brasiliano, la samba oggi è una passione nazionale che attraversa le generazioni.

Il carioca, l’abitante di Rio de Janeiro ma in generale chi è brasiliano, va a ballare la samba per divertirsi dopo una dura settimana di lavoro, per trovare amici, cantare, innamorarsi, bere, ballare e far andare via la tristezza.

Foto: credit Raphael Mesquita / Foto Rio News

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