La leggenda di Baba Dochia

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Dopo aver scritto per il nostro blog l`articolo sul “Mărţişor” – una festa rumena patrimonio dell’umanità – adesso racconterò la sua leggenda nelle righe che seguono.

La leggenda è un racconto molto antico che mescola realtà e fantasia. Poiché la leggenda è un racconto tramandato a voce nel corso dei secoli, anche io racconterò questa leggenda così come mi hanno raccontato mia nonna e mia mamma.

Secondo la tradizione popolare, in Romania, il 1° marzo è anche il giorno di “Baba Dochia”, l’antico inizio dell’anno agrario. A questo personaggio sono dedicati i primi 9 giorni di marzo e sono popolarmente conosciuti come “I giorni di Dochia”.

Baba Dochia era una persona anziana molto cattiva, mutevole come il tempo. Durante i primi 9 giorni di marzo il tempo cambia, di solito, in modo imprevedibile, così come era anche Dochia.

In 1° giorno di marzo, o un giorno prima, le ragazze scelgono un numero dall’1 al 9, a caso, e poi com’è il tempo in quell giorno si dice che così sarà quell’anno per lei. Se il tempo è bello la ragazza avrà un anno con le giornate fortunate e serene, invece se il tempo è brutto, le sue giornate saranno tristi.

Per il fatto che con l’arrivo della primavera i pastori portano le loro pecore in montagna, anche Baba Dochia il primo giorno di marzo andava sempre con le pecore in montagna. Secondo la tradizione, il cordone di “Mărţişor”, formato da due fili intrecciati di colore rosso e bianco, sarebbe stato filato dalla stessa Baba Dochia mentre scalava la montagna.

Di solito, quando saliva, lei era vestita con 9 mantelli. In quell’anno però il clima cambiò in modo imprevedibile e mentre saliva si scaldava e si toglieva un cappotto alla volta. Quando arrivò su, un gelo improvviso la sciolse, trasformandola insieme al suo gregge sotto forma di una roccia. Non è più stata vista da quell’anno.

Questa leggenda ci parla dell’arrivo della primavera e vuole farci capire che il tempo in quella stagione è sempre variabile.

[Lavinia  –  Corso D, Primo Livello Primo Periodo CPIA Voltri]

Foto: credit Tudor Baciu / Unsplash

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