Oggi, in un momento molto difficile per l’Ucraina, vi presenteremo un famoso scrittore ucraino, che è morto nel 1861 e ha fatto molto per il suo popolo. Si chiama Taras Ševčenko. Questa è quindi un’intervista impossibile.
Intervistatore: Buongiorno Taras, è un onore poter dialogare con lei, una delle figure più importanti della letteratura ucraina. Come va? Potrebbe raccontarci qualcosa della sua vita?
Taras Ševčenko: Salve, sono contento di conoscervi e di parlare un po’ della mia scrittura e della mia vita.
Intervistatore: Quali sono i suoi ricordi da bambino?
Taras Ševčenko: Quando ero bambino mi piaceva scrivere romanzi, poesie e mi piaceva anche molto pitturare.
Sono nato tanto tempo fa (ride), in un piccolo paese dell’Ucraina. Tra i miei ricordi ci sono i miei genitori che lavoravano sempre e ritornavano a casa troppo tardi, perché avevano una grande famiglia con cinque bambini da mantenere.
Intervistatore: Ci parla un po’ dei suoi anni universitari?
Taras Shevchenko: Ero uno studente nella chiesa, i tempi e gli orari erano stretti con un programma serrato. Io e i miei amici non solo studiavamo ma aiutavamo anche i monaci a cucinare e pulire. Ma lì io imparavo a disegnare e a scrivere.
Intervistatore: Che cosa ci dice del Lei libro “Alfabeto per i bambini”? Che cosa contiene?
Taras Ševčenko: L’idea di creare l’alfabeto ucraino è nata dalla necessità di dimostrare l’esistenza della lingua, della nazione e della cultura ucraina. Il mio libro “Alfabeto per i bambini” è stato pensato per insegnare ai bambini l’alfabeto ucraino in modo divertente ed educativo. Ogni lettera è associata a una parola e a un’immagine che aiuta i bambini a imparare in modo facile e divertente.
Intervistatore: Lei ha anche scritto l’inno nazionale per il suo popolo, come si chiama?
Taras Shevchenko: Sì, giusto. Ho scritto un inno per il mio popolo. Si chiama: “Shche ne vmerla Ucraina”.
Intervistatore: Quando ha scritto l’inno per L’Ucraina, cosa voleva trasmettere alla popolazione?
Taras Ševčenko: L’inno nazionale ucraino è “Shche ne vmerla Ucraina”, che significa “L’Ucraina non è ancora morta”. È in inno che parla della resistenza del popolo ucraino contro l’oppressione e la lotta per la libertà.
Intervistatore: Che tipo di uomo è?
Taras Ševčenko: Il mio carattere è abbastanza complesso, perché sono perfezionista e testardo, ma ottimista, forte e coraggioso. Posso dire che non ho paura di niente.
Intervistatore: Cosa fa nel tempo libero?
Taras Ševčenko: Quando ero vivo di solito scrivevo e disegnavo, anche leggevo (ride).
Intervistatore: Lei è il primo a rendersi conto che la lingua è la prima forma di identificazione di un popolo e della sua cultura. Che tipo di scritti le piace leggere?
Taras Ševčenko: Si, grazie mille! Volevo dare tutti le miei emozioni e le mie preoccupazioni per L’Ucraina, perché scrivo sempre e parlo sempre. I miei libri preferiti sono: Il Dnepr con le rive, Bella Ucraina, Sull’alta Collina, Se io muoio, mi interri…
Intervistatore: Nel 1945 era membro di una società segreta che si stava riformando contro l‘Impero Russo. La Fratellanza fu scoperta e lei fu arrestato. Cosa le accade in quel momento?
Taras Ševčenko: Mi aspettava l’arruolamento forzato nell’esercito per dieci anni come soldato semplice negli Urali e nel Mar Caspio. Gli anni erano difficili! Non potevo né scrivere né dipingere.
Intervistatore: Vorrei farle un’ultima domanda: qual è la sua raccolta di poesie preferita?
Taras Ševčenko: La raccolta di poesie scritte da me che preferisco è «Kobzar».
Intervistatore: Vuole dare ancora una volta un insegnamento al suo popolo in questo momento così difficile per l’Ucraina?
Taras Ševčenko: Sì, vorrei dire al mio popolo di continuare a combattere per la libertà e preservare la cultura ucraina.
Intervistatore: Grazie per l’interessante chiacchierata, speriamo che le sue parole aiutino ancora una volta il popolo ucraino.
[Olha Konik e Maryna Shevtsova – Corso D, Primo Livello Primo Periodo CPIA Voltri]
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